Ormai da molto tempo va di moda il parlare di biologico, ma di cosa si tratta veramente?
L’agricoltura biologica è un tipo di agricoltura che rispetta la naturale fertilità del suolo limitandone gli interventi, conservandone la biodiversità e limitando del tutto l’utilizzo di prodotti ogm e di sintesi chimica.
I principali punti che riguardano l’agricoltura biologica sono stati definiti dall’International Federation of Organic Agricolture (I.F.O.A.M.) :
- Non usare prodotti chimici che possano variare la naturale fertilità del terreno;
- Creare aziende che attraverso l’uso di risorse in loco riescano ad essere auto sufficenti;
- Programmare tecniche di lavorazione agricola che non inquinino ;
- Produrre prodotti di qualità in quantità non industriali.
Una prima regolamentazione a livello Europeo è stata fatta nel 1991 con il *Reg. (CEE) nº 2092/91 relativo al metodo di produzione da agricoltura biologica di prodotti agricoli e all’indicazione di tale metodo sui prodotti agricoli e sulle derrate alimentari. Nel 1999 sono state regolamentate le produzioni animali con il *Reg. (CE) nº 1804/99 .
La Comunità Europea ha istituito ed adottato nel giugno del 2007 un nuovo regolamento per l’agricoltura biologica, Reg. (CE) nº 834/2007, relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici sia di origine animale che vegetale (compresa l’acquacoltura).
Nel giugno del 2007 è stato adottato un nuovo regolamento CE per l’agricoltura biologica, Reg. (CE) nº 834/2007, che abroga i precedenti ed è relativo alla produzione biologica e all’etichettatura dei prodotti biologici sia di origine vegetale che animale (compresa l’acquacoltura).
Sempre più spesso vediamo la nascita di negozi, ristoranti che vendono prodotti di origine naturale e questo ha consentito in questi anni un notevole sviluppo del concetto Bio.
Una spinta enorme è stata data anche dall’architettura, la così detta Bioarchitettura, che cerca di migliorare l’impatto e le prestazioni delle abitazioni usando materie prime come legno, pietra, argilla, sfruttando al massimo il sito di costruzione con l’utilizzo di pompe geotermiche, pannelli fotovoltaici e altri accorgimenti per una classe energetica il più bassa possibile.
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